Avrebbe contato qualcosa l’ictus di Assange in tribunale?

Italiani per Assange
7 min readDec 31, 2021

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di Joe Lauria

(apparso originariamente su Consortium News il 12 dicembre 2021;
L’originale inglese può essere letto qui )

Se il Tribunale d’Appello avesse saputo che Julian Assange aveva avuto un ictus il 27 ottobre, il primo giorno del ricorso in appello degli Stati Uniti, avrebbe modificato la sua decisione di estradare [Assange] negli Stati Uniti?, chiede Joe Lauria.

La notizia di domenica (12 dicembre) che in carcere l’editore di WikiLeaks, Julian Assange, ha avuto un ictus il 27 ottobre, ha fatto sorgere la domanda quando il Tribunale di Appello britannico abbia appreso tale notizia e se avrebbe influenzato la decisione della corte di ribaltare la sentenza del tribunale di grado inferiore, consentendo, così, l’estradizione verso gli Stati Uniti.

Stella Moris, la compagna di Assange nonché una dei suoi avvocati, ha riferito a Mail on Sunday che i medici hanno stabilito che il mini-ictus ha lasciato Assange con “la palpebra destra cascante, problemi di memoria e segni di danno neurologico”.

Il Mail riporta

“Un ‘attacco ischemico transitorio’ — l’interruzione dell’afflusso di sangue al cervello — può essere un segnale di allarme di un ictus vero e proprio. Assange è stato sottoposto ad una risonanza magnetica (MRI, Magnetic Resonance Imaging) e attualmente sta assumendo dei medicinali preventivi per l’ictus”.

La signora Moris, 38 anni, avvocato, ha detto: “Julian sta soffrendo e temo che questo mini-ictus possa essere l’avvisaglia di un episodio più serio. Questo evento acuisce i nostri timori circa le sue possibilità di sopravvivere ancora per molto tempo a questa lunga battaglia legale’”.

Moris ha riferito al giornale “Bisogna trovare una soluzione in fretta. Guardate gli animali intrappolati in gabbia in uno zoo. Le loro aspettative di sopravvivenza sono ridotte. Questo è ciò che sta accadendo a Julian. I casi giudiziari infiniti sono estremamente stressanti dal punto di vista mentale. “

Ha aggiunto “Sono convinta che questa costante partita, battaglia dopo battaglia, e lo stress estremo siano le cause determinanti dell’ictus che Julian ha avuto il 27 Ottobre. Stava veramente male al punto da non essere in grado di seguire il dibattimento; è stato scusato dal giudice, ma non ha potuto lasciare la sala per i collegamenti video.

“Deve essere stato orribile ascoltare un’udienza di appello, a cui tu non puoi partecipare, nella quale si discute della tua salute mentale e del tuo rischio di commettere un suicidio e dove gli Stati Uniti ti accusano di stare inventando tutto”.

“In tutto ciò ha dovuto rimanere seduto e ascoltare, quando invece sarebbe dovuto essere esonerato. Era in uno stato davvero terribile. I suoi occhi erano asincroni, la sua palpebra destra non si chiudeva, la sua memoria era offuscata”.

Quando la Corte ne è venuta al corrente?

Non è chiaro quando i giudici dell’alta Corte abbiano appreso il preoccupante deterioramento della salute del fondatore di WikiLeaks. Plausibilmente, nelle settimane successive all’udienza che è culminata con il verdetto di venerdì, i suoi avvocati hanno informato la corte.

Durante tale udienza, i giudici hanno accettato il verdetto emesso dalla giudice del tribunale di grado inferiore, Vanessa Baraitser, secondo cui Assange sarebbe troppo malato per essere estradato.

La Corte ha respinto tre fondamenti del ricorso presentato dagli Stati Uniti, i quali contestavano i referti medici.

La notizia dell’ictus conferma che l’argomento degli Stati Uniti secondo cui Assange “è un malato immaginario” è falsa. Ma l’alta corte non ha accettato questa calunnia.

La Corte non ha inoltre contestato il secondo fondamento della sentenza della Baraitser contro l’estradizione: che le condizioni carcerarie negli Stati Uniti sarebbero troppo dure e condurrebbero Assange al suicidio.

L’intera ragione del rovesciamento della [sentenza della] Baraitser e della concessione dell’estradizione è stata la convinzione del Tribunale d’Appello che gli Stati Uniti siano sinceri nel promettere di non mettere Assange nel peggiore isolamento carcerario: nel regime di Misure Amministrative Speciali (SAMs) oppure nel penitenziario di massima sicurezza di ADX Florence in Colorado.

La Corte ha anche sposato l’argomentazione secondo cui ad Assange verrebbe fornita un’adeguata assistenza medica dalle autorità carcerarie (un testimone della difesa ha tuttavia dichiarato che non c’è uno staff medico interno all’Alexandria Detention Center, dove Assange sarebbe rinchiuso in attesa del processo).

Pertanto sapere che Assange era stato colpito da un ictus avrebbe modificato il pensiero del Tribunale di Appello, benché avesse già accettato la diagnosi medica di Assange? La conoscenza aggiuntiva dell’ictus avrebbe cambiato qualcosa?

L’osservazione di Burnett

Il Giudice Supremo Lord Ian Burnett (Magistrates Association)

Il giudice supremo Ian Burnett era assegnato al caso di Assange al Tribunale di Appello, così come lo era stato nel 2018, quando il tribunale rovesciò l’ordine di estradizione dell’hacktivist Lauri Love. Love era accusato dagli Stati Uniti di essersi introdotto in alcuni computer governativi.
Come Assange, Love era affetto da depressione e sindrome di Asperger; e, come Assange, era ritenuto dal tribunale ad alto rischio di suicidio se fosse stato estradato. Nondimeno, il tribunale ha deciso di non estradare Love e di concedere invece l’estradizione di Assange. Perché?

Il Tribunale di Appello ha concluso che Love soffriva inoltre di alcuni malanni fisici, ovvero un eczema, che si sarebbero aggravati con l’estradizione.

Nella decisione con cui Burnett respingeva l’estradizione di Love si legge:

“Tutte le prove suggeriscono che questo sarebbe altamente nocivo per le sue condizioni mentali. Per la sindrome di Asperger e la depressione, essendo collegate; e per le sue condizioni fisiche, in particolare l’eczema, che verrebbe esacerbato dallo stress. Quest’ultimo a sua volta si aggiungerebbe alla sua ingravescente condizione mentale che, di rimando, aggraverebbe la sua condizione fisica.
Non ci sono prove soddisfacenti e sufficientemente specifiche che il trattamento per questa combinazione di problemi gravi sia disponibile nel tipo di strutture carcerarie in cui verrebbe con ogni probabilità detenuto”.

[E’ degno di nota che Burnett in questo verdetto abbia affermato che “non ci sono prove soddisfacenti e sufficientemente specifiche che il trattamento per questa combinazione di gravi problemi sarebbe accessibile presso le strutture nelle quali [Love] verrebbe con ogni probabilità mandato”. Eppure, nel caso di Assange Burnett ha accettato le garanzie degli Stati Uniti secondo cui un simile trattamento sarebbe disponibile per Assange. Eppure Burnett ha anche accettato le garanzie degli Stati Uniti che Assange non sarebbe stato mandato in quel “tipo di prigione”]

L’avvocato James Lewis, il pubblico ministero per conto degli Stati Uniti, ha argomentato, per ironia della sorte proprio nel giorno dell’ictus, che il caso di Love non rappresentava un precedente per Assange perché Love soffriva anche di disturbi fisici, mentre Assange no. Lewis ha detto che il criterio puramente psicologico del caso Turner contro il Governo degli Stati Uniti era stato applicato nel caso di Assange, ma non in quello di Love.

Il giorno seguente, l’avvocato di Assange Edward Fitzgerald, avanzò un solido argomento in base al quale il caso di Lauri Love era sì un precedente per Assange. Egli mise in rilievo che sia a Love che ad Assange era stata diagnosticata la depressione e la sindrome di Asperger, che aumenta il rischio di suicidio. Fitzgerald disse che nel caso di Love il Tribunale d’Appello aveva guardato al futuro per giungere alla conclusione che l’estradizione negli Stati Uniti sarebbe stata oppressiva a causa del rischio concreto di suicidio.

A quel punto Burnett interruppe Fitzgerald dallo scranno del giudice: “E’ un caso completamente diverso”, disse. Secondo l’ex conduttrice australiana di telegiornali di SBS, Mary Kostakidis, che ha seguito l’udienza d’appello attraverso un collegamento video, Burnett ha detto che il caso di Love era diverso perché aveva un disturbo fisico, ovvero l’eczema.

Burnett non era presente alla lettura del riassunto della sentenza venerdì [10 dicembre, NdT] presso il Tribunale di Appello.

Un disturbo fisico molto grave

Se davvero la presenza di un disturbo fisico era la questione principale che separava il caso di Love da quello di Assange, allora le cose sembrerebbero cambiare alla notizia che Assange ha avuto un ictus. Il Tribunale d’appello poteva ritenerlo una nuova prova, dal momento che non ci sono malanni fisici nella decisione della Baraitser su Assange che era stata portata di fronte al Tribunale d’Appello.

Alla fine probabilmente non avrebbe fatto alcuna differenza. Il Tribunale d’Appello ha accettato tutte le prove sulla condizione psicologica di Assange e nondimeno ha deciso che dovesse essere estradato. Questo non sarebbe probabilmente cambiato se un ictus fosse stato aggiunto alla sua cartella clinica prima della sentenza.

Questo perché, nonostante abbia accolto le prove mediche, il Tribunale di Appello ha deciso per l’estradizione unicamente sulla base delle garanzie che non gli sarebbero state applicate le Misure Amministrative Speciali (SAMs) e che avrebbe ricevuto un’assistenza medica adeguata, presumibilmente anche in caso di ictus.

C’è un’altra differenza tra Love e Assange: gli Stati Uniti erano disposti a rinunciare a Love, mentre non sono disposti con Assange. E’ troppo importante per liberarlo. Riferendo la verità, Assange ha minacciato la legittimità di un intero sistema fondato sulle bugie. La magistratura britannica fa parte di quel sistema.

E’ altamente improbabile che la conoscenza dell’ictus avrebbe fatto alcuna differenza per il Tribunale di Appello.

Joe Lauria è redattore capo di Consortium News; precedentemente ha lavorato come corrispondente alle Nazioni Unite per The Wall Street Journal, Boston Globe e numerosi altri giornali.
E’ stato un giornalista d’inchiesta per il Sunday Times di Londra e ha iniziato la sua carriera appena diciannovenne come corrispondente freelance per il New York Times.

(Traduzione italiana di Alice Maestri e Serena Ferrario)

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Italiani per Assange

Gruppo di cittadini italiani residenti in Italia e all'estero, nato in difesa di Julian Assange e della libertà di stampa.