Il Tribunale d’appello di Londra autorizza l’estradizione di Assange, respingendo di fatto la sua scarcerazione.

Italiani per Assange
11 min readDec 27, 2021

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Il Tribunale d’appello di Londra autorizza l’estradizione di Assange, annullando di fatto la sua scarcerazione

Di Joe Lauria

(Pubblicato su Consortium News il 10 dicembre 2021.
L’originale in inglese può essere letto qui )

Il Tribunale d’appello ha accolto l’appello statunitense ribaltando l’ordine di non estradare Julian Assange e rinviando il caso al tribunale di grado inferiore.

Il Tribunale d’appello a Londra ha deliberato venerdì [NdT: 10 dicembre 2021] sull’appello presentato dagli Stati Uniti contro la decisione di un tribunale inferiore di non estradare il fondatore di WikiLeaks, attualmente in stato di arresto, rinviando il caso alla Magistrate’s Court con l’indicazione di rimettere la questione al segretario di stato, affinché decida in merito all’estradizione di Assange.

La questione è adesso nelle mani del Ministro degli Interni, Priti Patel, a meno che i legali di Assange non facciano ricorso alla Corte Suprema del Regno Unito, cosa che hanno annunciato di voler fare. Se estradato, Assange rischia fino a 175 anni di carcere per accuse ai sensi dell’Espionage Act e per un’accusa di complicità nel commettere un’intrusione informatica. Assange è il primo giornalista ad essere incriminato per spionaggio negli Stati Uniti per aver ottenuto e pubblicato segreti di Stato.

Il giudice Lord Timothy Holroyde, che ha letto i capisaldi della sentenza della High Court in [soli] 9 minuti, ha detto che la decisione da parte di un tribunale di grado inferiore di non estradare Assange era ribaltata e che lui avrebbe dovuto rimanere in custodia cautelare in carcere. Holroyde ha detto che Il Tribunale d’appello aveva accolto le garanzie degli Stati Uniti che Assange non sarebbe stato detenuto in un regime duro in America. Le ha definite “impegni solenni di uno Stato verso un altro”.

Il Tribunale d’appello è convinto- ha detto Holroyde- che Assange non verrebbe detenuto sotto Misure Amministrative Speciali o mandato nel penitenziario di massima sicurezza (ADX) di Florence in Colorado, che Assange riceverebbe un trattamento medico adeguato in prigione e che potrebbe scontare la condanna dopo il processo di primo grado e dopo l’appello nella sua nativa Australia.

Secondo le dichiarazioni di Holroyde, la Corte ha respinto diverse critiche da parte dei rappresentanti di Assange secondo cui… le garanzie… non sarebbero sufficienti.

Per i motivi forniti nella sentenza che viene emessa oggi, la Corte ha accolto il ricorso relativamente ai seguenti punti:

  • che un giudice distrettuale, avendo respinto la richiesta di estradizione sulla base della sezione 91 dell’Extradition Act del 2003, avrebbe dovuto informare gli Stati Uniti del suo parere provvisorio, così da dare agli Stati Uniti l’opportunità di offrire delle garanzie alla corte
  • che gli Stati Uniti hanno adesso fornito al Regno Unito delle garanzie che rispondono alle conclusioni del giudice di primo grado (DJ= District Judge).

Holroyde ha letto solo i “punti chiave” della sentenza in aula; non ha detto nulla circa la conclusione del giudice di primo grado di escludere l’estradizione sulla base del carattere oppressivo [delle carceri americane], limitandosi a sottolineare che Il Tribunale d’appello era persuaso delle garanzie degli Stati Uniti.
I dettagli sui problemi di salute mentale sono nella sentenza completa di 27 pagine che può essere letta qui. Vi torneremo nel prosieguo di questo articolo.

Holroyde ha fatto notare che la giudice di primo grado, Vanessa Baraitser, ha deliberato a favore degli Stati Uniti su tutti i punti tranne uno. Ha deciso che le condizioni mentali di Assange erano tali che sarebbe stato oppressivo estradarlo a causa delle dure condizioni in cui sarebbe stato probabilmente detenuto.

Holroyde ha detto: “Il Sig. Assange ha lasciato intendere di voler contestare le decisioni del giudice di primo grado riguardo ai punti in cui la sentenza è sfavorevole a lui e che cercherà di sollevare questi punti in un momento successivo”. Questo si riferisce ad un possibile appello incidentale che i legali di Assange potrebbero presentare presso la Corte Suprema, ammesso che la Corte accetti il suo appello.

I fondamenti del ricorso degli Stati Uniti

Il Tribunale d’appello ha respinto 3 dei 5 fondamenti del ricorso da parte degli Stati Uniti:

Gli USA contestano la mancata estradizione sulla base di 5 fondamenti:

I) Fondamento n. 1: La Giudice ha commesso un errore giudiziario nella sua interpretazione della sezione 91. Se l’avesse interpretata correttamente, non avrebbe assolto Assange. [La Corte ha respinto questo argomento]

II) Fondamento n.2: avendo deciso che il caso ricadeva sotto la sezione n.91, la giudice avrebbe dovuto informare gli Stati Uniti della sua opinione, in modo da consentire loro di offrire delle garanzie alla Corte;

III) Fondamento n. 3: Avendo concluso che il principale consulente psichiatrico della difesa (Professor Kopelman) l’aveva indotta in errore su una questione essenziale, la Giudice avrebbe dovuto concludere che la sua testimonianza era inaffidabile (o che gli si doveva accordare un peso minimo) o che la sua mancanza di indipendenza rendesse la testimonianza inammissibile. La Giudice ha omesso di indagare o di valutare adeguatamente i motivi per cui il Professor Kopelman l’aveva indotta in errore (a quanto pare accontentandosi del fatto che lui avesse agito così per ragioni “umane”) o di valutare adeguatamente quanto la sua intenzione di ingannarla avesse inciso sull’affidabilità complessiva della sua testimonianza. Se lei non avesse ammesso questa testimonianza o non le avesse attribuito tutto quel peso, non avrebbe negato l’estradizione di Assange sulla base della sezione 91 (la Corte ha respinto questo argomento).

IV) Fondamento n.4: La Giudice ha sbagliato nella sua valutazione generale delle prove a sostegno del rischio suicidio, in particolare nel suo giudizio preventivo di un rischio futuro, a lungo termine, che si basava su una serie di eventualità che avrebbero potuto verificarsi o meno (Il Tribunale d’appello ha respinto questo argomento).

V) Gli Stati Uniti hanno adesso fornito un pacchetto di garanzie che rispondono alle conclusioni specifiche del giudice in merito a questo caso. In particolare, gli Stati Uniti hanno offerto delle garanzie che il sig. Assange non sarà sottoposto a misure amministrative speciali (Special Administrative Measures- SAMs) o detenuto in una prigione di massima sicurezza (ADX), a meno che, in seguito a questa offerta, [Assange] non faccia qualcosa per cui si richieda l’imposizione delle misure amministrative speciali o l’assegnazione ad una struttura di massima sicurezza. Gli USA hanno inoltre assicurato che accetteranno che Assange venga trasferito in Australia per scontare una qualsiasi pena detentiva, nel caso in cui fosse condannato

Il verdetto del Tribunale d’appello stabilisce che

Gli Stati Uniti contestano che, qualora il giudice avesse affrontato correttamente le prove a sostegno del carattere oppressivo (fondamenti 1–4), avrebbe deliberato diversamente riguardo alla questione e avrebbe rimesso il caso al Segretario di Stato. Pertanto il ricorso dovrà essere concesso. In alternativa, la questione dovrà essere rinviata per essere ridiscussa”.

In altre parole, Il Tribunale d’appello avrebbe potuto rimandare il caso indietro al tribunale di primo grado perché venisse nuovamente dibattuto. Invece ha deciso di rinviarlo al tribunale di grado inferiore con l’indicazione di capovolgere la sentenza e deferire la questione al Ministro degli Interni perché decida riguardo all’estradizione.

Traduzione italiana: “Queste sono “garanzie solenni “ da parte dello stato i cui crimini di guerra e le cui stragi di civili sono state rivelate da Julian Assange” (Craig Murray in un’intervista rilasciata a Londra a BBC News) #SentenzadiAssange @CredicoRandy

Il Tribunale d’appello ha spiegato nello specifico perché ha accolto l’appello degli Stati Uniti e respinto l’argomento di Assange. In sostanza, per il fatto che la Corte ha accettato le garanzie degli Stati Uniti, nonostante queste siano state offerte dopo la decisione della Baraitser di non concedere l’estradizione. Il Tribunale d’appello ha esplicitamente riposto fiducia nella sincerità di quelle garanzie.

Il verdetto afferma: “Non c’è ragione perché questa Corte non debba accettare le garanzie come se non intendessero ciò che asseriscono. Non c’è motivo per dubitare che gli Stati Uniti non abbiano offerto queste garanzie in buona fede”.

Aggiunge inoltre: “Non erano state [durante il processo di primo grado, NdT] offerte garanzie al giudice [Fondamento n. 5]. Adesso queste vengono presentate in risposta alla conclusione dell’oppressione. La tesi degli Stati Uniti è che queste garanzie sollevano una nuova questione ai fini della sezione 105 della Legge sull’Estradizione del 2003 e che, se il giudice avesse avuto a disposizione queste garanzie, avrebbe deciso diversamente”.

“Viene argomentato che anche solo in base a questo l’appello dovrebbe essere concesso” (Passaggio evidenziato)

Il Tribunale d’appello ha respinto gli argomenti avanzati dagli avvocati di Assange secondo cui le garanzie non potevano essere ritenute affidabili, affermando che:

“Affermazioni generali esprimenti un giudizio che mette in dubbio la buona fede degli Stati Uniti da parte di coloro che non possiedono una competenza particolare per emettere un parere di questo tipo non possono ambire ad un valore più alto di quello di un’opinione giornalistica desunta da una ricerca su Internet. Abbiamo tuttavia considerato tutto il materiale disponibile al momento” [nel testo originale si legge la locuzione giuridica latina “de bene esse”, NdT].

La Corte ha respinto l’argomentazione di Assange che le garanzie non avrebbero dovuto essere accolte perché erano state prestate dopo la decisione della Baraitser. “A nostro modo di vedere, un tribunale che esamina un caso di estradizione, che sia in primo grado o in appello, ha la facoltà di ricevere e valutare delle garanzie ogni qualvolta siano offerte dallo Stato che ne fa richiesta” ha affermato Il Tribunale d’appello nel suo verdetto.

Ha aggiunto:
“Un’offerta di garanzie in un caso di estradizione è una questione della massima serietà che richiede un’attenta considerazione, da parte dello stato richiedente, della sua intenzione di assumersi degli impegni specifici nei confronti di un altro stato. Non sarebbe appropriato richiedere che venga fatto su una base ipotetica o contingente; e dubitiamo della fattibilità di un simile approccio. Noi non accettiamo che gli Stati Uniti si siano astenuti per ragioni tattiche dall’offrire garanzie prima o che abbiano agito in malafede scegliendo di offrirle solo in fase di appello”

Il Tribunale d’appello ha anche cercato di giustificare perché gli Stati Uniti abbiano aspettato fino a dopo l’udienza di estradizione di Settembre 2020 per prestare le loro garanzie. “Facciamo osservare che la decisione in base alla quale tutte le argomentazioni conclusive dovevano essere presentate per iscritto in un caso in cui gli argomenti sono stati sviscerati in lungo e in largo nel corso di diversi giorni di dibattimento, può aver contribuito alla difficoltà incontrata dagli Stati Uniti nell’offrire garanzie adeguate prima di quanto abbiano fatto” ha detto la Corte.

Le garanzie degli Stati Uniti sembrano contenere un errore. Si promette che Assange non verrà incarcerato prima del processo nella prigione di massima sicurezza (ADX) di Florence, quando Assange verrebbe detenuto fino alla conclusione del processo nell’Alexandria Detention Center.

Traduzione italiana: La Gran Bretagna ha appena accettato la garanzia degli Stati Uniti che Assange non sarà detenuto in attesa del processo nel penitenziario di massima sicurezza in Colorado… che è una struttura detentiva per i condannati in giudizio.
La Corte era stata avvertita di prestare particolare attenzione al modo in cui queste garanzie erano formulate, ma la difesa ha messo a nudo questo imbroglio. Cosa non vi è chiaro in questa immagine? (Dalle parti evidenziate in giallo):
GARANZIE ACCETTATE DALLA GRAN BRETAGNA PER L’ESTRADIZIONE DI ASSANGE
In attesa del processo Assange non sarà detenuto presso il penitenziario degli Stati Uniti, la struttura di massima sicurezza di Florence in Colorado ARGOMENTO RESPINTO DELLA DIFESA:
In maniera alquanto bizzarra asserisce che Assange non verrà messo in una struttura di massima sicurezza in attesa del processo, cosa che non potrebbe d’altro canto mai aver luogo (le prigioni di massima sicurezza sono per i detenuti con condanne in giudizio).

La questione della salute mentale

Il Tribunale di Appello ha respinto l’argomento n. 3 del ricorso degli Stati Uniti che la deposizione del consulente della difesa, Prof. Michael Kopelman, avrebbe dovuto essere scartata nella misura in cui nella sua relazione iniziale al tribunale di primo grado aveva tenuto nascosta la relazione di Assange con Stella Moris e i loro due bambini.
Baraitser aveva decretato che, benché avesse sviato il tribunale, era umanamente comprensibile dato il rischio per la Moris e i bambini.
Questi rischi derivavano dall’azienda appaltatrice della CIA, UC Global, che spiava Assange e tutti i suoi visitatori nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, inclusi la Moris e i medici e gli avvocati di Assange. Il Tribunale di Appello non ha fatto alcuna menzione di questo, ma ha concluso:
È stabilito che la giudice- che ha ovviamente visto e ascoltato tutte le prove e che era ben consapevole delle critiche avanzate nel corso del contro-interrogatorio del Professor Kopelman- aveva riconosciuto che egli aveva formulato 2 dichiarazioni fuorvianti nella sua relazione iniziale, ma aveva tuttavia concluso che la sua opinione di esperto fosse imparziale e affidabile. Era nel suo diritto giungere ad una simile conclusione e non vi è alcuna base perché la Corte possa rimetterla in discussione”.

Il Tribunale di Appello ha tuttavia criticato severamente Kopelman per aver violato il suo giuramento davanti ai giudici di dire la verità. “Con tutto il rispetto per la giudice, non possiamo essere d’accordo con la sua conclusione implicita secondo cui il Professor Kopelman può essere scusato o si può chiudere un occhio, soltanto per il fatto che la sua condotta potrebbe essere vista come “una comprensibile risposta umana””.

Rassicurati dalle garanzie

Traduzione Italiana: Se viene estradato negli Stati Uniti, Assange rischia non solo un processo per accuse ai sensi dell’Espionage Act, ma è anche esposto ad un serio rischio di gravi violazioni dei suoi diritti umani per via di condizioni carcerarie che sarebbero equiparabili a tortura o ad un altro tipo di maltrattamento.
Link all’articolo di Amnesty: https://www.amnesty.org/en/latest/news/2021/12/us-uk-travesty-of-justice-as-extradition-appeal-fails-to-recognise-that-it-would-be-unsafe-for-julian-assange-to-be-sent-to-the-us/?utm_source=TWITTER-IS&utm_medium=social&utm_content=6037574457&utm_campaign=Amnesty&utm_term=News-Yes

Nonostante questa sentenza, il Tribunale d’Appello ha ribadito che ha fondato interamente la sua decisione di annullare l’assoluzione di Assange sull’accettazione delle garanzie degli Stati Uniti.
Ha accettato la tesi degli Stati Uniti secondo cui

Il rischio che il signor Assange sarebbe stato soggetto a Misure Amministrative Speciali (SAMs) o che sarebbe stato incarcerato in una struttura di massima sicurezza era in cima e al centro delle opinioni sia del Professor [Michael] Kopelman che del Dott. [Quinton] Deeley (entrambi consulenti della difesa) ed era alla base della decisione del giudice secondo cui l’estradizione sarebbe stata oppressiva. Una volta che il rischio fosse stato mitigato dalle garanzie, il giudice avrebbe raggiunto una conclusione differente”.

Inoltre:

“In considerazione dell’enfasi posta dal giudice sul “durissimo regime delle Misure Amministrative Speciali (SAMs)” e dato che la testimonianza del rischio di suicidio data dal Professor Kopelman e dal Dott. Deeley era basata sul fatto che Assange venisse detenuto in condizioni dure di isolamento, non possiamo accettare che la delibera del giudice sarebbe stata la stessa, se non avesse concluso che c’era un effettivo rischio di detenzione in quelle condizioni”.

In altre parole, il Tribunale di Appello ha accettato che le condizioni carcerarie di Assange erano il fattore chiave del rischio di suicidio e che, una volta che le garanzie prestate dagli Stati Uniti avessero rimosso questo fattore, Assange dovesse essere estradato.

Traduzione italiana: Beh, si capisce che il Tribunale di Appello abbia accettato le garanzie degli Stati Uniti che tratteranno bene Julian. Non è che abbiano mai pianificato segretamente di assassinarlo o cose del genere. Giusto? Giusto? Oh, è proprio così. @StellaMoris1 la compagna di Julian è molto potente in questo video.

La C.I.A.

Né la sigla C.I.A., né l’espressione “Central Intelligence Agency” figurano nella decisione del Tribunale d’Appello, benché l’incolumità della Moris fosse a rischio a causa della C.I.A e, più significativamente, perché la C.I.A. aveva preso in seria considerazione [l’ipotesi] di rapire o uccidere Assange, mentre si trovava nell’ambasciata.

Questo piano era stato presentato come prova nell’udienza di estradizione di Assange tenutasi a settembre 2020 e, in maniera molto più circostanziata, all’udienza di appello alla fine di Ottobre, quando l’avvocato di Assange Mark Summers QC aveva fatto riferimento all’inchiesta di Yahoo! News sul piano della CIA.

[Summers] ha sostenuto che Assange non poteva essere estradato in una nazione i cui servizi segreti avevano discusso un piano per ucciderlo. Nella sua conclusione, Summers aveva raccomandato ai due giudici di appello di leggere l’articolo di Yahoo!
Se l’hanno fatto, se ne sono chiaramente infischiati.

Anzi, [il Tribunale] ha respinto una nuova istanza presentata da Assange secondo cui gli Stati Uniti avrebbero commesso “un abuso del processo giudiziario, per il fatto che erano mossi da motivi ulteriori”. Il Tribunale di appello ha dichiarato “La giudice di primo grado [Baraitser] era persuasa che i pubblici ministeri federali che avevano presentato le accuse contro il sig. Assange avessero agito in buona fede

Altre reazioni

Non c’è stato alcun commento da parte del governo statunitense immediatamente dopo la decisione del Tribunale d’Appello.

Il redattore capo di WikiLeals Kristinn Hrafnsson ha dichiarato: “La vita di Julian è ancora una volta gravemente minacciata e altrettanto lo è il diritto dei giornalisti di pubblicare materiale che i governi e le grandi imprese trovano sconveniente

La compagna di Assange, Stella Moris, ha rilasciato una dichiarazione dopo la sentenza:

Traduzione italiana: “La decisione del Tribunale di Appello è un “grave errore giudiziario”, dice la compagna di Assange dopo che un tribunale britannico ha ribaltato una precedente decisione che bloccava l’estradizione di Assange negli Stati Uniti”. Link al comunicato stampa di Defend.WikiLeaks: https://defend.wikileaks.org/2021/12/10/high-court-decision-grave-miscarriage-of-justice-says-julian-assanges-fiancee/
Traduzione italiana: il Tribunale di Appello ha sentenziato che Julian #Assange può essere estradato negli Stati Uniti. “Come può essere lecito, come può essere giusto, come può essere ammissibile estradare Julian in quello stesso paese che ha tramato per ucciderlo?” ha detto Stella Morris.
Segnatevi questa data come il giorno in cui il fascismo ha gettato la maschera.
Traduzione italiana: il governo britannico non deve permettere l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti. Il caso è chiaramente poltico e consegnarlo al sistema penale statunitense vorrebbe dire dichiararci uno stato vasssallo degli Stati Uniti, anziché una nazione sovrana. Johnson ne è certamente consapevole.
Traduzione Italiana: Difendiamo questo caso per via delle sue pericolose implicazioni per il futuro della libertà di stampa in tutto il mondo. E’ tempo di farla finita una volta per tutte con questa persecuzione più che decennale. E’ tempo di liberare Assange./ Questa decisione è annunciata nel giorno in cui il Nobel per la Pace è assegnato a due giornalisti e in cui i rappresentanti di 111 governi sono invitati al Summit per la Democrazia a guida degli Stati Uniti . Non ci potrebbe essere un simbolo più grande della contraddizione. #LibertàdiStampa

Joe Lauria è redattore capo di Consortium News; precedentemente ha lavorato come corrispondente alle Nazioni Unite per The Wall Street Journal, Boston Globe e numerosi altri giornali.
E’ stato un giornalista d’inchiesta per il Sunday Times di Londra e ha iniziato la sua carriera appena diciannovenne come corrispondente freelance per il New York Times.

(Traduzione italiana di Serena Ferrario)

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Italiani per Assange

Gruppo di cittadini italiani residenti in Italia e all'estero, nato in difesa di Julian Assange e della libertà di stampa.